Via Santo Stefano 11, 40125 Bologna (BO) 051 9911011
TELEASSISTENZA Remote Connection info@studiofarina.it Lun. - Ven. 09:00 - 13:00 / 14:00 - 17:30 Mon. – Fri. 09:00 - 13:00 / 14:00 - 17:30

Lavoratori e privacy. Ancora.

La disciplina della privacy, di recente rinnovata dal GDPR, ci impone di occuparci ancora di lavoratori e privacy. Gli ambiti sono:

  • Social
  • Controllo a distanza dei lavoratori

Il punto di partenza probabilmente, e non tocca sicuramente ai CDL stabilirlo, è definire in confini. Confini non sempre facili.

Social.

Prendendo in esame il primo punto, quello dei social, si potrebbe affermare, come principio generale, che tutto quello che viene scritto su Facebook, Linkedin, Twitter o su un gruppo Whatsapp di colleghi da parte di un lavoratore, può essere usato contro di lui. Non conta l’orario di lavoro, la pubblicazione rileva anche fuori dall’orario di lavoro. Qui il confine è tra libertà di espressione e dignità altrui. La nostra giurisprudenza si è dimostrata poco tollerante coi lavoratori, più aperta al controllo dei profili social da parte dei datori di lavoro.

Controllo a distanza.

Sul secondo punto, quello dei controlli a distanza dei lavoratori, la nuova disciplina, oltre a snellire le autorizzazioni sindacali o amministrative, prevede che possano essere utilizzati anche a fini disciplinari nel rispetto della normativa sulla privacy. Eccolo, un altro confine. Quello tra lecito ed illecito. L’indirizzo della giurisprudenza, europea più precisamente, è che i controlli possono avvenire purché il lavoratore ne sia informato e non siano troppo invasivi o sproporzionati.

Considerata, dunque, la labilità dei confini, sia per quel che riguarda i social che per quel che riguarda i controlli a distanza, la parola d’ordine è informazione. Il lavoratore ha diritto di essere informato, anche attraverso specifiche policy aziendali, sulle norme di comportamento da tenere nella sua vita virtuale e su come vengano effettuati controlli.

Contratti