Ripassiamo un po’. Il patto di prova.
È l’atto con il quale lavoratore e datore di lavoro concordano che il rapporto di lavoro si instauri a condizione del superamento di un periodo di prova.
È l’atto con il quale lavoratore e datore di lavoro concordano che il rapporto di lavoro si instauri a condizione del superamento di un periodo di prova.
La legge 104/92 all’art. 33 prevede permessi dal lavoro per lavoratori dipendenti affetti da disabilità grave o per familiari di disabili. Segue la legge 151/01 con la previsione di congedi straordinari.
L’art.33 della legge 104/92 e successive modificazioni disciplina le agevolazioni riconosciute ai lavoratori dipendenti affetti da disabilità grave ed ai familiari che assistono un disabile in situazione di gravità.
Il 14 luglio scorso è entrato ufficialmente in vigore il Decreto Dignità che vede una stretta sui contratti a termine. Ovvero, non potranno durare oltre 24 mesi, le proroghe sono 4 e non 5, i giorni per l’impugnazione 180 e non 120, atto scritto, causali. Queste le modifiche più significative al Decreto 81/2015.
Il Decreto Dignità è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 2 luglio scorso. L’obiettivo della norma è quello di intervenire, in maniera significativa, sulla disciplina dei contratti a tempo determinato, sulla somministrazione e sull’indennità risarcitoria in materia di licenziamenti illegittimi.
L’assegno al nucleo familiare (ANF) è una prestazione a sostegno del reddito destinata a famiglie con redditi inferiori a determinati limiti annualmente stabiliti. L’assegno è unico per l’intero nucleo familiare.
La legge di Bilancio 2015 aveva previsto, in via sperimentale, il TFR in busta paga. Vi potevano accedere i lavoratori del settore privato, ad eccezione dei lavoratori domestici e di quelli agricoli, che avessero avuto un rapporto in essere da almeno 6 mesi presso la stessa azienda.
A decorrere dal 2001 la celebrazione della festa nazionale della Repubblica ha nuovamente luogo il 2 giugno di ciascun anno, che pertanto viene ripristinato come giorno festivo. Così recita l’art.1 della Legge 336/2000.
La normativa riguarda tutti quelli che, nel pubblico e nel privato, trattano dati personali. Ma, pur riguardando tutti, la procedura di adeguamento è bene svolgerla con buon senso.
Le ferie costituiscono un diritto personale garantito dalla Costituzione. Sono giornate di astensione dal lavoro, retribuite per diritto al 100%. La durata minima delle ferie è stabilita in 4 settimane annue ed è fruibile anche se il contratto di lavoro non lo specifica.
Il superminimo è una voce accessoria della retribuzione. Si individua in un compenso da aggiungersi alla retribuzione stabilita dalla contrattazione collettiva. Può essere individuale o collettivo. Nel primo caso l’erogazione è stabilita da accordi individuali tra datore di lavoro e lavoratore in ragione di specifiche qualità del prestatore d’opera o per particolari situazioni di mercato. Nel secondo caso è l’accordo collettivo a prevederlo per lavoratori inquadrati in un determinato livello o specifico gruppo.
Il superminimo concorre alla formazione del reddito di lavoro dipendente. È fiscalmente imponibile nonché utile per il calcolo dei contributi previdenziali ed assistenziali oltre che per la determinazione della retribuzione ai fini del TFR.
È un elemento che può essere assorbito, venute meno le condizioni temporanee e specifiche che lo avevano generato. Oppure man mano che aumenta la paga base, fino a concorrenza dell’importo erogato in precedenza e fatto salvo lo scatto di anzianità. Il superminimo individuale, in quanto frutto di accordo tra le parti, può sempre essere modificato o eliminato da un successivo accordo. Quello di natura collettiva è soggetto alle modifiche di legge.
Può anche non essere assorbito, ovvero non risentire di aumenti contrattuali o altre modifiche (passaggi di livello). Se ricorresse il caso, la dimostrazione della non assorbibilità, alla stregua dei principi generali sull’onere della prova, è del lavoratore.
Nei casi in cui l’azienda subisca fusioni o cambi di proprietà, la legge non garantisce il diritto al mantenimento di superminimi precedentemente ottenuti. L’uso aziendale di concedere un superminimo ai dipendenti trova origine in un comportamento spontaneo di ciascun datore di lavoro.
Vi sono dei superminimi vietati, erogati per ottenere in cambio un impegno (ad es. quello di ridurre l’attività sindacale o remunerare ferie non godute). L’accordo è nullo e la violazione sanzionabile.
Con un messaggio del 9 marzo scorso, l’Inps ha fornito istruzioni operative circa la permanenza prolungata di pazienti presso le Unità operative di Pronto Soccorso. La casistica del Sistema Nazionale, infatti, si sta evolvendo in trattamenti sanitari anche di lunga durata (due o più giorni) oltre che in tipologie di situazioni che vanno dalle c.d. OBI (Osservazione Breve Intensiva) e DB (Degenza Breve). In attesa di dirimere l’evoluzione del caso verso la dimissione o il vero e proprio ricovero, la struttura di Pronto Soccorso è tenuta alla trasmissione telematica dei certificati di malattia e ricovero, configurandosi però due fattispecie.
Se le strutture interessate dovessero risultare impossibilitate a procedere con la trasmissione telematica dei certificati di ricovero o di malattia, il rilascio degli stessi dovrà avvenire in modalità cartacea. In quest’ultimo caso è utile ricordare che la prognosi utile all’indennizzabilità della malattia è quella dell’incapacità lavorativa che dovrà essere espressa proprio in tali termini.
Presso la Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Bologna si è svolto un bando per la borsa di studio Franco Farina. Vi potevano partecipare laureati del corso di laurea in Consulente del Lavoro e delle Relazioni Aziendali nel periodo dal 01.01.2014 al 10.12.2017. Lo Studio Farina Redaelli si congratula vivamente con Arianna Vannini per essersi distinta e aver accettato il premio conferitole.
Si è visto come la disciplina delle mansioni abbia subito una variazione in peius, dopo la modifica dell’art. 2103 del codice civile disposta con il Jobs Act.
Formazione e informazione sono le attività primarie da perseguire per la sicurezza e la salute sul lavoro.
Dal primo gennaio 2018 il sistema agricolo di denuncia sarà mensile e non più trimestrale.
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